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tuttavia, la proliferazione delle attività di "anticontraffazione" ha portato anche alcune celebrità di internet ad andare agli estremi e si sono verificati persino incidenti di "ribaltamento". dietro questo fenomeno ci sono modelli di business e fattori di profitto secondo cui "il traffico è il re". alcuni blogger anti-contraffazione possono adottare mezzi ingiusti o addirittura diventare illegali per il bene del traffico e degli interessi economici.
modello di business “il traffico è re” e fattori di profitto
l'essenza del comportamento "anticontraffazione" è orientata al profitto. nel perseguire il traffico, molte celebrità di internet hanno adottato un comportamento non etico per motivi di guadagno monetario o anche per rancori personali o competizione commerciale. lo stesso atto di "anticontraffazione" presenta contraddizioni intrinseche. non deve solo salvaguardare l'equità e la giustizia, ma anche garantire i propri interessi e lo spazio di sviluppo.
gli svantaggi della “anticontraffazione”: la nebbia di internet
la logica alla base del comportamento "anticontraffazione" è guidata dal profitto, ma ha anche portato alla nebbia dell'ambiente online, rendendo difficile per le persone distinguere tra reale e falso. rende difficile anche per alcune piattaforme positive voci da promuovere, esacerbando le emozioni negative su internet.
prospettive future: voci che trattano internet in modo razionale
l'atto di "anticontraffazione" in sé non viola necessariamente l'etica sociale, ma riflette la nebbia dell'ambiente online, rendendo difficile per le persone distinguere il vero dal falso. in futuro, le voci online dovrebbero essere viste in modo razionale, concentrandosi sulla qualità dei contenuti e sulla diffusione del valore, al fine di creare un ecosistema online più sano.